La via Ammiraglio Staiti e viale Regina Elena sono state completamente dipinte di blu. In queste strade tutti gli stalli sono a pagamento e non sono stati previsti posteggi liberi. Non c’è traccia di alternanza tra strisce blu e bianche. Lo stesso in via Mazzini ed a piazza Stazione. Eppure per legge contestualmente devono essere garantite le aree a sosta gratuita. Principio che è avvalorato da una sentenza a sezioni unite della Cassazione, la 116 del 2007, che ha sancito come le multe per divieto di sosta nelle strisce blu sono nulle se, si legge testualmente, in prossimità delle aree a pagamento non è stato predisposto un parcheggio libero. Secondo la Corte di Cassazione il giudice ordinario può legittimamente annullare una contravvenzione inflitta in zona di parcheggio a pagamento se è stato violato da parte dei comuni l’obbligo di istituire zone di parcheggio gratuito e libero in prossimità di aree in cui è vietata la sosta o previsto il parcheggio solo a pagamento. Il caso è stato mosso dal Comune di Quartu Sant’Elena e recentemente ha interessato anche il Comune di Roma. Il riferimento normativo è l’articolo 7, comma 8, del Codice della Strada, che prevede come il comune, una volta attivato il servizio a pagamento, deve riservare su “parte della stessa area o su altra parte nelle immediate vicinanze” una parcheggio senza custodia o senza dispositivi di controllo della durata della sosta. A Trapani, le strade interessate dal servizio sono interamente a pagamento. Certo, in altre vie del centro storico la sosta è gratuita, ma bisogna tenere in considerazione gli stalli con la sosta regolamentata da disco orario, le aree a divieto di sosta oltre che la zona pedonale, ma soprattutto la distanza tra aree e pagamento e quelle libere, che, per legge, non devono essere tra di loro molto lontane. Tanto che il giudice di Pace di Cagliari che aveva annullato le multe fatte a Quartu aveva motivato la sentenza perché il posteggio libero era lontano da quelli a pagamento.
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