Pechino - Dopo l’intervista del Dalai Lama a Le Monde, a proposito della presunta sparatoria contro un gruppo di dimostranti tibetani da parte della polizia cinese, e la successiva smentita sul numero effettivo delle vittime, sono arrivate le prime reazioni ufficiali dalle autorità della Repubblica Popolare. "In questa zona non c’è stata alcuna protesta repressa nel sangue" ha dichiarato un anonimo funzionario governativo di Garze, città a maggioranza tibetana nella provincia sud-occidentale cinese del Sichuan. Stesso diniego da parte di un portavoce della polizia, sempre della prefettura di Garze, il quale ha escluso che ci siano state manifestazioni del genere nel corso della settimana. Da parte del ministero degli Esteri cinese persiste invece un rigoroso "no comment". Ieri comunque lo staff del leader spirituale buddhista aveva negato che questi avesse parlato dell’eliminazione di centoquaranta manifestanti; il Dalai Lama, era stato precisato, si era limitato ad affermare di "avere soltanto sentito parlare della notizia, ma di non avere la possibilità di verificarla con controlli incrociati".
Incontro con Carla Bruni La premiere dame francese Carla Bruni-Sarkozy è arrivata al tempio buddista di Lerab Ling a Roqueredonde nell’Herault, nel sud della Francia. Dopo la cerimonia d’inaugurazione del tempio in presenza del Dalai Lama, la Bruni ha incontrato il capo spirituale buddista a porte chiuse.
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