Un tribunale russo ha respinto la richiesta di libertà avanzata da Mikhail Khodorkovsky, ex patron della società petrolifera Yukos, da cinque anni in carcere in Siberia con l'accusa di evasione fiscale e truffa. Khodorkovsky si è sempre difeso dicendosi vittima di un complotto ordito dall'allora presidente russo Putin, con la complicità dei funzionari delle imposte. Khodorkovsky, l'uomo che fino al 2003 era il più ricco del Paese, era stato condannato a otto anni di carcere nel 2005. Oggi, in base alla legge russa, poteva essere scarcerato sulla parola, ma il tribunale gli ha negato la libertà. "Dopo il mio rilascio, non intendo tornare a lavorare nell'industria petrolifera", aveva detto l'ex oligarca ala Corte. "Intendo - aveva aggiunto - impegnarmi ad attività umanitarie e dedicarmi alla famiglia". Evidentemente Khodorkovsky non ha convinto la Corte.
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