domenica 24 agosto 2008

I giornali si sono accorti che in Afghanistan non c'è una missione di pace, ma la guerra - di Maso Notarianni*

C'è voluta l'ennesima strage per far avere un sussulto ai nostri media. 79 morti, tutti civili, e tutti in un colpo solo. Non è la prima volta che accade, sempre ieri solo PeaceReporter ha dato notizia di un'altra strage, compiuta questa dai britannici, nel sud del Paese. Ma la situazione in Afghanistan è talmente drammatica che questa volta il “sindaco di Kabul”, quell'Hamid Karzai nominato capo del governo grazie ai suoi intensi rapporti passati con la Unocal e con la Cia, non ha potuto tacere.Anche in occidente ci si accorge che la guerra in Afghanistan è ormai persa. Per le strade di Kabul si sente dire da più di un anno che i Talebani stanno per riconquistare anche la capitale, dopo aver conquistato la maggior parte del Paese. Ma recentemente ho sentito dire: “Per fortuna”. Non l'ho sentito dire da barbutissimi pashtun, ma da persone colte, professionisti che sotto il regime talebano passavano la più parte del loro tempo nascosti. A Kabul, oggi, vengono denunciati sei rapimenti di bambini al giorno. Non si può vivere, nel senso letterale della parola. Non uscire di casa, non andare a scuola. Perché alla guerriglia, al pericolo di attentati, si aggiunge una criminalità capillare e devastante. Spesso partecipata anche dagli uomini della polizia di Karzai, che prendono stipendi con i quali non riescono a vivere.
Continua ...
http://www.articolo21.info/notizia.php?id=7279

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