Mosca - Da Bruxelles toni distensivi sulla crisi nel Caucaso. L'Unione europea ha, infatti, deciso di non imporre sanzioni contro la Russia, ma metterà le relazioni bilaterali "sotto sorveglianza". Ma non è sufficiente. Il Cremlino non cede: accusa il G7 di non essere obiettivo e la Nato di nascondersi dietro al conflitto. E avverte Washington: "Le conseguenze saranno irreversibili".
La mossa di Bruxelles L’Europa non percorrerà la via delle sanzioni nei confronti della Russia, e nel corso del vertice dei capi di Stato e di governo dei Ventisette di lunedì prossimo affronterà il problema dei rapporti con Mosca, tentando di far passare un messaggio deciso, ma senza correre il rischio di rotture. "La relazione tra Unione europea e Russia è di dipendenza reciproca, ma questo non rappresenta né una debolezza né una vulnerabilità", ha messo in evidenza l’ambasciatore Pierre Sellal, aggiungendo che proseguiranno i rapporti "in uno spirito di intesa e di cooperazione, ma per farlo bisogna essere in due". Mosca è quindi chiamata a "smentire l’immagine di sé che ha dato negli ultimi tempi", ma Bruxelles "sicuramente non vuole sospendere il dialogo". L’ipotesi delle sanzioni, ventilata dal ministro degli Esteri francese Bernard Kouchner, sembrava sfumata già ieri al termine della riunione degli ambasciatori del Coreper, dove, secondo quanto si è appreso, "nessuno ha chiesto sanzioni, neppure i paesi baltici".
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