MOSCA. Da oggi quando parleremo di Russia, di Medvedev e di Putin, saremo tutti costretti a fare riferimento anche ad un altro “leader”. Il quale, segnando in negativo la vita e le vicende del Caucaso, crea, nello stesso tempo, non pochi problemi alla Georgia e ai protettori americani. Il personaggio è il presidente attuale della repubblica georgiana: Michail Nikolaevic Saakasvili. Il suo nome tornerà a risuonare ancora per molto in vista che si riunisca un Tribunale internazionale che giudichi le sue azioni criminali che hanno provocato il genocidio del popolo ossetino e le distruzioni dell’Ossezia del Sud. Ma mettiamo da parte le giuste emozioni del momento e cerchiamo di ricostruire la carriera di questo duce del Caucaso. Michail nasce a Tbilisi il 21 dicembre 1967 nella famiglia di un medico. La madre si chiama Ghiuli Alasanija, professoressa di storia specializzata nella cultura medioevale della Georgia. Il padre, Nikolos, è un medico abbastanza noto in tutto il paese; il nonno è un funzionario del Kgb. Michail lascia ben presto la casa natale e viene educato dallo zio materno Temur Alasanija, un diplomatico dell’Urss impegnato alle Nazioni Unite. Termina la scuola media n.51 di Tbilisi con il massimo dei voti e una nota lo segnala come allievo modello. Nel 1962 si laurea in diritto internazionale all’Istituto delle Relazioni Internazionali a Kiev, in Ucraina. In questo periodo c’è però una macchia nera nella sua attività universitaria: nel 1988 viene espulso dall’organizzazione dei giovani comunisti (Komsomol) perchè accusato di aver diffuso materiali antisovietici. Segue l’espulsione anche dalle scuole e viene riammesso solo dopo il 1989 quando accetta di prestare servizio militare nelle truppe di frontiera che sono un reparto d’avanguardia del Kgb.
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