lunedì 15 settembre 2008

De Magistris: ''troppi magistrati collusi con la casta''

Chiudera' la porta del suo ufficio della Procura di Catanzaro martedi' sera. L'ultimo giorno di lavoro, mai interrotto nonostante il vorticoso giro di polemiche, prima di trasferirsi mercoledi' mattina a Napoli, sua nuova sede. Il sostituto procuratore al centro di polemiche infinite, Luigi De Magistris, lascia, dunque, il suo incarico calabrese, cosi' come hanno deciso il Csm, la Cassazione e poi il ministero della Giustizia con il via libera al trasferimento.Si chiude un capitolo che ha segnato, in ogni modo, la giustizia catanzarese e nazionale, finita alla ribalta della cronaca giudiziaria con inchieste scottanti, ancora tutte da definire, che hanno coinvolto personaggi di spicco della politica, dell'imprenditoria, della magistratura. Dall'allora presidente del Consiglio dei ministri, Romano Prodi, all'ex ministro della Giustizia, Clemente Mastella, passando per molti magistrati delle procure lucane. Da "Poseidone" a "Why not", finendo proprio con l'inchiesta "Toghe lucane" che ha sconvolto la Basilicata, il sostituto procuratore De Magistris ha segnato le inchieste piu' discusse, prima di finire nei provvedimenti disciplinari che ne hanno decretato il trasferimento. In un'intervista all'AGI, De Magistris racconta quello che ha vissuto, proiettandosi nel suo nuovo incarico campano, nella citta' in cui e' nato e in cui la sua famiglia vanta antiche tradizioni in magistratura. D. Dottore De Magistris, il ministro della Giustizia ha firmato il provvedimento e lei mercoledi' lascera' la Procura di Catanzaro. Si aspettava tutto quello che e' successo intorno al suo lavoro? R. "Credo di aver previsto quasi tutto e messo anche tutto, come si dice, penna su carta". D. Che fine faranno, secondo lei, le inchieste che ha avviato? R. "E' una domanda che non dovrebbe porre a me. Io sono molto soddisfatto del lavoro espletato in questi anni e per i risultati straordinari raggiunti". D. Lei ha piu' volte avanzato sospetti e dubbi su boicottaggi nella sua attivita'. R. "Piu' che sospetti e dubbi ho certezze ed ho portato prove nelle sedi istituzionali preposte all'accertamento dei fatti. I boicottaggi, come lei li chiama, provengono tutti da ambienti istituzionali".
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