Palmieri, responsabile della comunicazione elettorale: Berlusconi conosca violenza verbale che lo circonda
ROMA - Messaggi apocalittici: «Il vostro padrone sarà concime per i vermi e voi sparirete dalla faccia della terra». Previsivi: «Tra breve si aprirà un nuovo fronte giudiziario, e allora...». Recriminatori: «La colpa è di Togliatti, vi doveva uccidere tutti quando ne aveva l'opportunità» (firmato: Volante Rossa). Minacciosi: «Fatti processare o ti veniamo a prendere». Soprattutto: molti, moltissimi. Pubblicati non da oppositori, ma dal sito ufficiale di Forza Italia, nell'apposito spazio «Sinistra tolleranza». Unica avvertenza, i messaggi «banalmente offensivi» vengono censurati. Ciò non toglie che il campionario di insulti e minacce sia vasto. Ma la gran parte sono auspici sulla fine del Cavaliere.
I mittenti non si fanno illusioni sulla possibilità di sconfiggerlo politicamente. Però, scrive Nicola, «per fortuna il duce che ci opprime è vecchio». Nando specifica: «Ha i giorni contati». Un anonimo che si firma «Mi fate schifo» chiosa: «Me lo sento, morirà presto». Un omonimo che si firma «Silvio Berlusconi»: «Finirà come Mussolini». Bruno: «In effetti impiccarlo per i piedi sarebbe il massimo». «Democratica»: «Un impegno concreto/ Silvio a Piazzale Loreto!». Ivo: «Non auguro al vostro capo di morire subito, ma di prendere un ictus e restare paralizzato senza potersi muovere né parlare». Segue una serie di interventi sul tema dell'ictus e varie malattie. Alcuni, più esigenti: «Bruciarlo vivo». Altri, più specifici: «Bruciarlo vivo lentamente ». Ennio: «Prego Bin Laden e Al Qaeda che ce ne liberi». Max corregge: «Voglio vederlo in catene supplicare pietà». «Contribuente »: «Silvio fai un gesto di patriottismo, sparati!». Gino: «Preparatevi ad andare al suo funerale. Noi stiamo mettendo le bottiglie in fresco». Renato: «E voi dopo cosa farete? Chi vi manterrà? Ahaha!». Giovanni Benedetto, ieratico: «Pregherò tutti i giorni affinché gli arrivi la morte». L'architetto Lorenzo D'Albo: «Desiderare la morte di Berlusconi è un dovere civile». Ancora Ennio: «Bin, ti prego!». La scelta di pubblicare (quasi) tutto è rivendicata da un uomo chiave del berlusconismo, sia pure dietro le quinte.
Continua ...
http://www.corriere.it/politica/08_settembre_24/insulti_sito_azzurro_a87f5076-89f8-11dd-9c4a-00144f02aabc.shtml
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