Ciudad Juarez (Messico), 15 ott. (Apcom) - Ventitrè omicidi sono stati attribuiti ai cartelli del crimine tra lunedì e ieri nel nord del Messico, alla frontiera con gli Stati Uniti, il cui governo consiglia ai suoi cittadini di raddoppiare la prudenza. Dodici morti sono stati contati nello stato di Baja (bassa) California, la maggior parte dei quali a Tijuana, di fronte a San Diego (Californi, Usa) e undici nello stato di Chihuahua, dove Ciudad Juarez è considerata la città più pericolosa del Messico, di fronte a El Paso, Texas. "Livelli crescenti di violenza impongono imperativamente ai viaggiatori di comprendere i rischi che ci sono a recarsi in Messico" indica l'ultima edizione dell'avviso ai viaggiatori semestrale del dipartimento di Stato a Washington. I cartelli messicani della droga sono impegnati in una sanguinosa guerra nella zona di frontiera per il controllo del traffico verso gli Stati Uniti, principale cliente della produzione mondiale di cocaina, 950 tonnellate l'anno provenienti dall'America Latina. Lo stato di Chihuahua è attualmente il campo di battaglia tra il cartello detto di Sinaloa, diretto dal latitante Joaquin "Chapo" Guzman, e quello di Ciudad Juarez, guidato dalla famiglia Carrillo Fuentes. (fonte Afp)
http://www.apcom.net/newsesteri/20081015_052100_19876ac_48612.shtml
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