Bruxelles, 28 mar. - (Adnkronos/Aki) - Nel 2009 nell'Unione Europea si perderanno altri 7-8 milioni di posti di lavoro. E' la previsione di Walter Cerfeda, segretario generale della Confederazione europea dei sindacati (Ces). "Le nostre previsioni - ha detto riferendosi a quelle della Commissione Europea, che prevede 3,5 milioni di posti di lavoro bruciati nell'anno in corso - sono piu' pessimiste. La disoccupazione secondo noi quest'anno si situera' oltre l'11%, con 7-8 milioni di dipendenti licenziati". La Confederazione lamenta inoltre che il numero di precari nell'Unione europea e' raddoppiato dai 63 milioni del 2003 ai 124 milioni di fine 2008. I sindacati europei chiedono agli stati membri dell'Ue di ridurre le imposte sui bassi redditi, con sforzi supplementari di rilancio per un valore del 2% del pil. Soprattutto la Ces invoca un "piano a breve termine" contro i licenziamenti. "Vogliamo un piano straordinario di riduzione del tempo di lavoro in tutti i paesi europei" ha detto ancora Cefeda, sul modello di quanto sta avvenendo in varie imprese soprattutto in Austria e Germania, dove lo Stato compensa la riduzione dei salari dovuta all'orario ridotto.
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