E' in corso il presidio alla Questura di Via Genova, a Roma, organizzato da Salvatore Borsellino, Sonia Alfano e dal giornalista Benny Calasanzio (familiari vittime di mafia) per sostenere Gioacchino Genchi. Il consulente delle procure in questi mesi oggetto di una violenta campagna di delegittimazione mediatico-politico-giudiziaria. A presidiare la questura capitolina rappresentanti della società civile e del mondo dell'associazionismo, che questa mattina hanno applaudito alle parole degli stessi Borsellino, Alfano e Calasanzio. I quali hanno presenziato all'apertura dei lavori prima di dirigersi a Genzano per raggiungere lo stesso Genchi e prendere parte alla "Giornata della legalità", promettendo di ritornare in via Genova, a Roma, per la chiusura dell'iniziativa. "A Gioacchino Genchi - ha dichiarato un allarmato Salvatore Borsellino - è stato impedito di lavorare, cosa che mette a rischio anche la sua incolumità". "Importantissimo - ha proseguito - è stato il suo ruolo nelle indagini sui mandanti esterni della strage di Via D’Amelio in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta. Così come parimenti importantissime sono state le sue consulenze nelle indagini 'Why Not', per le quali ha collaborato con il magistrato Luigi De Magistris".
Un lavoro nel corso del quale il consulente "si è imbattuto negli stessi nomi emersi dalle indagini di via D'Amelio". Prima di salutare i presenti Borsellino ha ancora citato un recente articolo del giornalista Carlo Vulpio dal titolo "P2, P3, P4... Uno alla volta, nottetempo, casa per casa", aggiungendo con forza:
"Ci verranno a prendere casa per casa perché siamo considerati dei sovversivi".
A fargli eco l'intervento di Sonia Alfano, che ha sottolineato come "la strage di Via D'Amelio sia in realtà una strage di Stato" prima di chiedere alla società civile di "essere vicini ai servitori dello Stato come Gioacchino Genchi per fare in modo che non si allunghi la lista dei morti ammazzati".
La Alfano ha inoltre ricordato che la manifestazione di oggi si sta svolgendo in concomitanza in 25 Questure di tutta Italia. "Una manifestazione - ha detto Calasanzio - organizzata unicamente grazie alla rete".
"Da questo momento - ha concluso il giornalista - sta partendo una resistenza e noi come società civile possiamo cambiare L’Italia" .
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