(ASCA) - Roma, 26 mar - La Corte di giustizia europea condanna l'Italia sulla glden share in quanto viola le regole del Trattato europeo sulla libera circolazione di capitali.La sentenza della Corte afferma che il decreto del presidente del Consiglio del 10 giugno 2004 relativo ai criteri per l'esercizio dei poteri speciali detenuti dallo Stato in alcune societa' e' ''formulato in modo generico e impreciso'' e secondo la Corte europea cio' pregiudica gli investitori che non sanno quando questi poteri possono trovare applicazione.In particolare la sentenza punta l'indice contro i poteri speciali di opposizione all'assunzione da parte di investitori di partecipazioni rilevanti, che rappresentino almeno il 5% dei diritti di voto, e alla conclusione di patti o accordi tra azionisti che rappresentino almeno il 5% dei diritti di voto; veto all'adozione delle delibere di scioglimento delle societa', di trasferimento dell'azienda, di fusione, di scissione, di trasferimento della sede sociale all'estero, di cambiamento dell'oggetto sociale, di modifica dello statuto che sopprimono o modificano i poteri speciali, la nomina di un amministratore senza diritto di voto. Una di queste clausole e' stata inserita negli statuti di ENI, Telecom Italia, Enel e Finmeccanica, ricorda la Corte di giustizia nella sentenza.did/sam/rob
http://www.asca.it/news-UE__CORTE_GIUSTIZIA_CONDANNA_ITALIA_SU_GOLDEN_SHARE-818332-BRK-.html
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