BAGHDAD - Ieri l'Iraq ha vissuto il sesto anniversario della sua invasione effettuata da una coalizione multinazionale guidata dagli Stati Uniti, in una giornata marcata dalle proteste in distinti luoghi del paese, con migliaia di partecipanti. "Fuori gli occupanti", era una degli slogan che gridavano in coro durante le proteste "Condanniamo le ingiustizie a gridiamo fuori gli occupanti", ha Sheikh Haidar al-Yaberi, responsabile del movimento sadrista, parlando alla folla che chiedeva l'uscita immediata delle forze straniere da questo paese estremato dalla guerra. I manifestanti si sono riuniti anche nella località a maggioranza sciita di Naseriya, Diwaniya, Zi Qar e Hila, tutte nel sud ,ha spiegato a EFE un portavoce del partito Bloque Sadr. La nazione irachena è immersa in una guerra imposta dagli Stati Uniti, che dal 20 marzo del 2003 e sino ad oggi, ha provocato la morte di più di un milione d'iracheni, migliaia di feriti, e mantiene il paese arabo in un clima di caos e violenza generalizzata.
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