E’ stupefacente come la Rai riesca ad attirare su di sè critiche e polemiche anche quando fa cose encomiabili di cui potrebbe menar vanto. Circa tre anni fa inaugura “La Rai per la Cultura” (www.perlacultura.rai.it), un catalogo di Dvd che comprende i più bei programmi culturali realizzati dal servizio pubblico in oltre mezzo secolo: i grandi sceneggiati, il teatro di Eduardo, Pirandello e Dario Fo, le inchieste di Zavoli e Gregoretti, le testimonianze dei più autorevoli filosofi, storici, economisti, scienziati e uomini di cultura della seconda metà del XX secolo raccolte per la Enciclopedia Multimediale delle Scienze Filosofiche, un’opera unica al mondo che gode del patrocinio dell’Unesco e del Consiglio d’Europa. Alla fine del 2007, il progetto assume un carattere fortemente innovativo: al tradizionale canale di vendita per corrispondenza, si affianca un canale di vendita on line che consente agli utenti di scaricare direttamente sul proprio computer, in tutto il mondo e a prezzi fortemente contenuti (2-3 euro per ciascun Dvd), gli oltre ottocento titoli presenti nel catalogo. La vendita in download, per cataloghi di questa consistenza, è una novità assoluta per l’Italia come sottolinea l’allora ministro delle Comunicazioni Gentiloni nel corso della presentazione alla stampa del progetto. Il valore di questa iniziativa è attestato anche dal Capo dello Stato in un incontro al Quirinale con i vertici aziendali e con Renato Parascandolo, Presidente di Rai Trade ma anche ideatore e direttore editoriale de “La Rai per la Cultura”. Incredibilmente, proprio il giorno della inaugurazione, inizia una tormentata vicenda, ai limiti dell’autolesionismo. L’Amministratore Delegato di Rai Trade Carlo Nardello non autorizza l’attivazione del sito che resta bloccato per cinque mesi.
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http://www.articolo21.info/8410/notizia/che-fine-ha-fatto-la-rai-per-la-cultura.html
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