Giro di vite dell'amministrazione americana contro le aziende che hanno nascosto i loro profitti o trasferito posti di lavoro all'estero. Il presidente Obama proporrà oggi un piano di riforma del sistema fiscale che punta a riportare nelle casse del fisco a stelle e strisce circa 210 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni. Se verrà approvata dal Congresso si tratterà della maggiore stretta fiscale negli Stati Uniti dal 1986.
Guerra ai paradisi fiscaliObama intende dichiarare illegali almeno tre "tecniche" utilizzate dalle imprese nordamericame per evitare di pagare le tasse attraverso le controllate estere. Secondo il Wall Street Journal finora alle multinazionali americane è stato consentito di far defluire gli utili ottenuti sui mercati esteri nei cosiddetti paradisi fiscali, come le isole Cayman, e le imprese hanno accumulato depositi per oltre 700 miliardi di dollari negli ultimi anni. Gli esperti ritengono che il nuovo regime fiscale proposto da Obama consentirà al governo di riportare nelle casse dell'Erario circa 86,5 miliardi di dollari tra il 2011 e il 2019. Il governo Usa sta anche considerando misure che limitino molte delle deduzioni che usano le imprese Usa per differire il pagamento degli utili esteri - da cui il governo americano pensa di poter riscuotere 60,1 miliardi - così come i crediti fiscali esteri abusivi che potrebbero riportare nelle casse statali 43 miliardi di dollari.
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