Roma, 4 mag. (Apcom) - Altro che automutilazione e follia incipiente: non fu Vincent Van Gogh a tagliarsi l'orecchio, bensì fu l'amico Paul Gauguin a mozzarglielo (prima di rifugiarsi in mezzo alle donne di Tahiti). Il giallo più celebre della storia dell'arte viene ripescato da due studiosi tedeschi, Hans Kaufmann e Rita Wildegans, in un saggio da poco uscito. Eccellente schermidore, il pittore francese avrebbe mozzato il lobo dell'amico nel corso di un litigio con un colpo di sciabola. E Van Gogh avrebbe taciuto per proteggerlo. Come lo registrano le cronache, il mattino del 24 dicembre 1888 la polizia di Arles - la località dove Van Gogh viveva in Francia - trova un uomo col viso insanguinato e lo porta in ospedale. Nel corso di una crisi, Van Gogh si sarebbe mozzato l'orecchio sinistro (l'orecchio destro negli autoritratti allo specchio) con un rasoio. Il gesto sarebbe il sintomo della incipiente pazzia di cui tanto si è scritto (sette mesi dopo il pittore olandese si suicidò).
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http://www.apcom.net/newscultura/20090504_170401_3feae7e_61557.shtml
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