MANGIA poco e vivi cent'anni. Funziona per topi, ratti e vermi. E, probabilmente, anche per l'uomo. La regola è nota da molti anni, ma la scoperta dei ricercatori del Salk Institute for Biological Studies, in California, ci porta un passo più in là: beneficiare della diminuzione di calorie senza dover stare a dieta. Gli effetti salutari di un'alimentazione ipocalorica, infatti, determinano un'allungamento della vita grazie all'azione di una catena di enzimi. I due enzimi in coda alla catena attivano i recettori che promuovono la longevità. E se si riuscisse ad attivare i recettori "dall'esterno", l'aumento dell'aspettativa di vita ci sarebbe anche senza dieta. Gli esperimenti che hanno portato alla scoperta sono stati condotti sui nematodi (vermi cilindrici), una specie molto sfruttata in biologia per la semplicità di studio del suo genoma. Grazie a questi vermi si era già scoperto quale gene lega la restrizione calorica alla maggiore aspettativa di vita, e sempre loro sono stati fondamentali per l'individuazione degli enzimi. Infatti i vermi che mangiano poco, ma a cui manca almeno uno dei due "enzimi della longevità", non ricevono alcun beneficio dalla dieta stretta.
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http://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/scienze/enzimi-lunga-vita/enzimi-lunga-vita/enzimi-lunga-vita.html
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