LONDRA - Antonio Bernardini, l'abitante dell'Aquila rimasto senza casa dopo il terremoto, ha conquistato una bella fetta della stampa internazionale con la sua richiesta di andare ad abitare in una delle residenze berlusconiane. In un articolo che comincia con un ironico "Disastrose promesse!", la tedesca Bild Zeitung ricorda che il premier aveva messo a disposizione tre sue case per i terremotati e che l'aquilano si è fatto avanti ricordandogli l'impegno. Si chiede: "Ma Bernardini aveva mai pensato di arrivare a questo? Perché poi debbano essere proprio queste ville, Bernardini non lo svela. La Villa Certosa in Sardegna è diventata famosa per le feste di Berlusconi con le squillo di lusso, Palazzo Grazioli è la residenza romana del premier". Quest'ultimo, scrive il quotidiano del gruppo Springer, si è poi accertato che tre sue proprietà romane fossero a disposizione della protezione civile. "Ancora non è chiaro quando e in quale residenza del primo ministro Bernardini potrà trasferirsi. Ma che sia invitato a un party nella villa sarda di Berlusconi, questo appare davvero improbabile". Graffiante anche il femminile francese Elle, che rievoca la storia e si chiede: "Dopo le escort, ora anche la vedova e l'orfanello?". Di Bernardini si occupano molte testate, dal Daily Mail all'Irish Times, da Sky News alla spagnola Vanguardia, alla svizzera Tribune de Genève: quest'ultima sottolinea che "a quattro mesi dal terremoto, la maggior parte delle case non è stata ricostruita".
Il Daily Telegraph cita il premier solo per una rapida battuta, nella rubrica di recensioni gastronomiche, e parla di un ristorante italiano che "muove greggi di clienti più velocemente di quanto Berlusconi faccia con giovani signore nella sua villa in Sardegna". Der Westen, portale dei giornali locali tedeschi del Nordreno-Westfalia, riferisce della poemica sugli insegnanti di religione e di passaggio ricorda che "il comportamento di Berlusconi ha già suscitato tensioni con la Chiesa, per la sua lussuriosa vita sessuale extramatrimoniale e per l'arrivo della pillola abortiva Ru-486".
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