Città del Vaticano, 25 ago. - (Adnkronos) - "E' inaccettabile e offensivo, quasi che io sia responsabile della morte di tanti poveri esseri umani, inghiottiti dalle acque del Mediterraneo". E’ dura la replica di monsignor Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio per i Migranti, al ministro per la Semplificazione Normativa Roberto Calderoli (nella foto) secondo cui il presule aveva pronunciato parole che “non sono quelle del Vaticano e della Cei”.
''Vorrei asserire che come capo dicastero ho il grande onore di fare dichiarazioni a nome della Santa Sede - precisa il 'ministro' vaticano dell'immigrazione - e mai sono stato contraddetto dalla Santa Sede; mai sono stato contraddetto dalla Conferenza episcopale italiana”.
In un'intervista alla Radio Vaticana del 22 agosto, ripresa poi dall'Osservatore Romano del giorno successivo, mons. Vegliò aveva fatto sentire la sua voce sulla tragedia del Canale di Sicilia in cui sarebbero morti 73 eritrei, ribadendo il diritto all'accoglienza e al soccorso per i migranti irregolari che cercano di raggiungere le nostre coste.
"Le parole sugli immigrati pronunciate da monsignor Vegliò non sono quelle del Vaticano o della Cei da cui spesso lo stesso Vegliò è stato contraddetto", aveva dichiarato in quell'occasione Calderoli.
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