Roma, 7 ago. - (Adnkronos) - "Mai e poi mai avrei pensato che sarebbe scoppiato un casino del genere su cose dette e stradette sempre uguali, sempre quelle. Ho solo ricordato, infatti, la storia delle intercettazioni fantasma di cui si parlo' un anno fa: mai pubblicate, e pero' a disposizione di alcuni giornali, e quindi di una comunita' di persone". Lo dichiara in un'intervista al quotidiano 'l'Unita'' Paolo Guzzanti, ex senatore del Pdl ora entrato nel gruppo misto sezione Pli. "Era una voce dell'epoca - prosegue Guzzanti, riferendosi a una presunta pressione del Quirinale alla stampa - Penso che sarebbe stato un intervento legittimo, da parte di Napolitano. Ma sono contento della smentita: vuol dire che il capo dello Stato non telefona ai giornali per fare moral suasion".
Accusato dal quotidiano 'Libero' di ingratitudine, Guzzanti ribatte: "Ho dato al Giornale, presumo, copie e lettori. Ho dato in Parlamento tutto cio' che potevo. Non so di cosa dovrei essere grato o ingrato". Quanto alle presunte intercettazioni aggiunge che "pare che non esistano prove, ormai. Anche le trascrizioni senza originale non valgono nulla".
"Ho capito che in Italia non c'e' nemmeno la memoria storica non dico del Novecento, ma della primavera scorsa. Di un mese fa" prosegue. "Il mondo sa tutto di queste vicende - continua riferendosi ai comportamenti privati del premier - perche' la' fuori i giornali ne parlano. L'italiano medio che guarda la televisioni non sa nulla. Il tg lo avverte che queste non sono notizie" conclude Guzzanti.
Continua ...
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