SI E' insediato ieri alla direzione del Giornale della famiglia Berlusconi, Vittorio Feltri, un tipo che - a quanto dice di se stesso - "non ha la stoffa del cortigiano". Lo dimostra subito. Feltri scatena, fin dal primo editoriale, un violentissimo, sbalorditivo assalto a Silvio Berlusconi, suo editore e capo del governo. Per dimostrare che, nel lavoro che lo attende, non sarà né ugola obbediente né sgherro libellista, il neo-direttore sceglie un astuto espediente. Le canta a nuora perché suocera intenda. O, fuor di metafora, ad Agnelli (morto) perché Berlusconi (vivo) capisca e si prepari. Feltri si dice stupefatto per "quanto sta avvenendo sul fronte fiscale". Trasecola per quel che si dice abbia combinato in vita Gianni Agnelli che "avrebbe esportato o costituito capitali all'estero sui quali non sarebbero state pagate le tasse". Decide di liberarsi una buona volta di quell'inutile fardello che è il garantismo, favola buona soltanto per il Capo e gli amici del Capo, e picchia duro, durissimo. Questo "furfante" di un Agnelli, scrive Feltri, "ha sottratto soldi al fisco", e quindi "ha procurato un danno allo Stato", "ai cittadini che le tasse le pagano"; ha saccheggiato "per montagne di quattrini neri" le casse di società quotate in Borsa, "derubando gli azionisti". E allora, si chiede, è più grave "rubare al popolo o toccare il sedere a una ragazza cui va a genio di farselo toccare"? Conclude quel diavolo di un Feltri: "Ne riparleremo". E' l'impegno che Feltri assume dinanzi ai suoi lettori e la minaccia che il neo-direttore del Giornale riserva, nel primo giorno, al suo povero editore. Feltri non è ingenuo e non è uno sprovveduto. E' un professionista tostissimo e soprattutto ha memoria lunga. E statene certi - questo annuncia il suo editoriale - parlerà presto di quel "furfante" del suo editore. Gli getterà in faccia, senza sconti, le 64 società off-shore "All Iberian" che Berlusconi si è creato all'estero, governandole direttamente e con Gli ricorderà, e lo ricorderà ai suoi lettori, come lungo i sentieri del "group B very discreet della Fininvest" siano transitati quasi mille miliardi di lire di fondi neri, sottratti al fisco con danno di chi paga le tasse; i 21 miliardi che hanno ricompensato Bettino Craxi per l'approvazione della legge Mammì; i 91 miliardi (trasformati in Cct) destinati non si sa a chi (se non si vuole dar credito a un testimone che ha riferito come "i politici costano molto... ed è in discussione la legge Mammì").
Continua ...
http://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/politica/berlusconi-varie-2/avvocato-e-cavaliere/avvocato-e-cavaliere.html
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