Berna, 23 ago. - (Adnkronos/Ats) - Non si placa la bufera provocata dalla visita lampo a Tripoli del presidente della Confederazione Hans-Rudolf Merz, finito nell'occhio del ciclone dopo essersi scusato con la Libia per il caso Gheddafi. Il suo viaggio fara' discutere anche in Consiglio federale e nella Conferenza dei governi cantonali, mentre cominciano ad affiorare le ipotesi di dimissioni qualora i due ostaggi svizzeri non tornino nella Confederazione entro la fine di agosto. Durante una visita a sorpresa giovedi' a Tripoli, Merz si e' scusato con la Libia per l'arresto ''ingiustificato'', avvenuto nel luglio 2008 a Ginevra, del figlio del leader libico, Hannibal Gheddafi, e di sua moglie Aline, entrambi accusati di maltrattamento da due domestici. Il fermo aveva innescato una crisi diplomatica e varie misure di ritorsione da parte della Libia. In Svizzera le scuse espresse da Merz hanno suscitato un'ondata di indignazione, che ha visto protagonisti politici, giornalisti, giuristi e l'opnione pubblica.
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