(AGI) - Washington, 26 ago. - A tre settimane dal suo arrivo a New York, dove presiedera' l'Assemblea Generale dell'Onu, la presenza di Muamammar Gheddafi, o meglio della sua tenda beduina, si fa sempre piu' un problema spinoso. Il colonnello vorrebbe piantare la sua tenda - dopo che gli hanno rifiutato Central Park - nel giardino di una residenza diplomatica libica a Englewood nel New Jersey, a 30 chilometri di New York. Qui pero' vivono alcuni parenti delle 189 vittime americane della strage di Lockerbie e il recente rilascio dell'uomo riconosciuto come il colpevole della strage ha acceso gli animi. Il dipartimento di Stato americano, viste le rimostranze dei residenti, starebbe decidendo di impedire Gheddafi di installare la tenda a Englewood (a Roma a giugno era alla Palazzina dell'Algardi a Villa Pamphili, e lo scorso anno a Parigi nei pressi dell'Eliseo). A Foggy Bottom spulciando la legge che regole l'ospitalita' dei capi di Stato sul suolo Usa ha trovato conferma che non puo' in alcun modo bloccare l'ingresso di Gheddafi sul suolo Usa ma puo' limitare l'uso della residenza di Englewood solo all'ambasciatore e alla sua famiglia. "Possiamo imporre restrizioni all'uso delle residenza diplomatiche", ha spiegato il portavoce Ian Kelly aggiungendo che "questa e' una misura molto ampia e ci aspettiamo di essere in grado di raggiungere una sorta di accordo dove tutte le sesibilita' saranno rispettate".
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