Per gli investigatori nella villa affittata nel 2008 c’erano grosse quantità di stupefacenti .
Alla fine si torna sempre a quella vacanza in Sardegna nell’estate del 2008. Si ricomincia a indagare su quella girandola di feste, incontri, nuove conoscenze che per Gianpaolo Tarantini — imprenditore pugliese all’epoca già inserito nei giri che contano — significò realizzare il sogno di una vita: diventare amico del premier Silvio Berlusconi. E si scopre che alcune circostanze raccontate sarebbero false, mentre altre sono state invece tenute nascoste. Perché nella villa presa in affitto a Porto Rotondo c’era un gran via vai di belle donne e ben cinque di loro si sarebbero sentite male dopo essere state stordite con un cocktail di alcol e droga. Ma soprattutto perché nella cassaforte dove Tarantini ha ammesso di aver custodito la cocaina ci sarebbero stati ben più dei 70 grammi di cui ha parlato. «Visto il tenore di vita della compagnia — ha sottolineato un investigatore — quel quantitativo poteva bastare appena per un giorno » .
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http://www.corriere.it/cronache/09_settembre_19/tarantini_cocaina_malori_ragazze_sardegna_1a4dbbc2-a4ea-11de-8486-00144f02aabc.shtml
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