ROMA (27 ottobre) - «Qualcuno ci dica cosa è successo e perché mio figlio è morto». Giovanni Cucchi, geometra, di Tor Pignattara, non si dà pace e non potrebbe. La fine del figlio, Stefano, 31 anni, morto giovedì scorso a distanza di sei giorni da un arresto per droga, resta un mistero che potrebbe far tremare molti. Cucchi, spirato all’ospedale “Pertini” dopo essere passato in una caserma dei carabinieri, in un’aula di tribunale e in carcere a Regina Coeli, aveva, secondo i familiari, il corpo pieno di lesioni. Alcune conferme sarebbero arrivate dall’autopsia. Il padre parla di «una frattura alla mandibola, di un occhio rientrato in un’orbita, di costole rotte» e di «un volto nero come se fosse bruciato». L’uomo, comunque la si metta, non c’è più e si tratterà di stabilire chi o che cosa ne abbia provocato il decesso.
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