"IO VADO avanti, con o senza Lodo Alfano". Dopo un vertice di guerra a Palazzo Grazioli con lo stato maggiore di Lega e Pdl, messa da parte ogni prudenza, come pure gli aveva consigliato Fini, Berlusconi carica a testa bassa. E la sua furia travolge tutti: il presidente della Repubblica, "espressione della vecchia maggioranza di sinistra", la Corte costituzionale, la magistratura, la stampa, le trasmissioni televisive. "Abbiamo - esordisce davanti ai giornalisti chiusi in un recinto di transenne a palazzo Grazioli - una minoranza di magistrati rossi che usano la giustizia ai fini di lotta politica. Abbiamo il 72% della stampa che è di sinistra. Abbiamo tutti gli approfondimenti della tv pubblica che sono di sinistra. Ci prendono in giro anche con gli spettacoli comici. Il capo dello Stato sapete da che parte sta... Abbiamo inoltre i giudici della Corte eletti da tre capi di Stato di sinistra, che fanno della Consulta non un organo di garanzia ma politico". Il Cavaliere non risparmia nessuno, è furibondo. E la stessa atmosfera di via del Plebiscito è elettrica, con decine di agenti e carabinieri schierati per tenere lontana la folla. L'incubo del premier è ora quello di una condanna a Milano con interdizione dai pubblici uffici. "I processi che mi scaglieranno contro sono autentiche farse. Andrò là a sbugiardarli tutti". La sera, in una telefonata a Porta a Porta, annuncia che andrà a difendersi "non solo in tribunale ma anche alla radio, in tv, sui giornali". In un crescendo, attacca come un toro: "Queste cose qua a me mi caricano, agli italiani li caricano. Viva Berlusconi!". Entra poi a passo spedito a palazzo Venezia, per visitare una mostra sui santi insieme al cardinal Bertone. E persino lì dentro non rinuncia alla stoccata: "Manca il ritratto di san Silvio da Arcore che fa sì che l'Italia non sia in mano a certi signori di sinistra".
Continua ...
http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/politica/giustizia-12/preso-in-giro/preso-in-giro.html
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