sabato 5 dicembre 2009

Il dovere della verità

UN'AULA di tribunale, un criminale mafioso di primo piano oggi "pentito" che accusa il Capo del governo e l'architetto della sua avventura politica di aver messo il Paese in mano alle cosche. Da tempo il Palazzo, già sconvolto da una serie di scosse fuori controllo, non tremava per un colpo così potente e diretto. Il Paese è sotto choc, incredulo e bisognoso di sapere. I due elementi non possono essere disgiunti. Questa non è infatti la stagione finale dell'andreottismo che si ripete, ma qualcosa di inedito che va in scena, con l'annuncio di un'operazione di disvelamento, che nasce però dal cuore stesso della mafia. Per la prima volta nella storia, i capi storici di Cosa Nostra, murati nei loro ergastoli e nel 41 bis, non scomunicano a morte il "pentito" ma sembrano coprire il suo percorso, come se fosse delegato a parlare con lo Stato.
Continua ...
http://www.repubblica.it/2009/12/sezioni/cronaca/mafia-11/commento-mauro/commento-mauro.html

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