Tokio, 18 Apr. (Adnkronos/Ign) - "Noi non procediamo con i piani che abbiamo presentato fino ad ora" prima che il governo completi una piena revisione dell'incidente e si assicuri che gli impianti nucleari siano sicuri. E' quanto ha detto il primo ministro Naoto Kan intervenendo in Parlamento. Prima del terremoto e dello tsunami dell'11 marzo, che ha provocato l'incidente a Fukushima e la conseguente emergenza nucleare, il Giappone aveva fissato l'obiettivo di aggiungere almeno 14 impianti nucleari nel 2030. Kan ha ribadito inoltre il pieno impegno del governo nel contenere la crisi e di sostenere il piano della Tepco, la compagnia elettrica che gestisce l'impianto nucleare che afferma di sperare di poter mettere sotto controllo i sei impianti del complesso entro nove mesi. "Per realizzare il piano al più presto possibile, il governo farà tutti gli sforzi per collaborare con Tepco", ha detto Kan.
Intanto a Fukushima sono entrati nel reattore danneggiato i due robot inviati dagli Stati Uniti e riscontrano un livello delle radiazioni insostenibile per i lavoratori impegnati per periodi prolungati al ripristino del sistema di raffreddamento dell'impianto. Secondo quanto ha reso noto il governo giapponese, i livelli delle radiazioni misurate negli edifici dei reattori 1 e 3 della centrale di Daiichi erano di circa 57 millisieverts all'ora, secondo quanto registrato dai robot telecomandati messi a disposizione dagli Stati Uniti. Il limite massimo di esposizione per gli operai che partecipano alle squadre che fronteggiano l'emergenza nucleare a Fukushima è di 250 millisieverts all'anno. Solitamente, secondo i dati forniti dalla Tepco, la società che gestisce l'impianto, i livelli di radiazione all'intero della centrale sono registrati intorno allo 0,01 millisievert per ora.La Tepco ha usato i PackBots dei iRobot Corp degli Stati Uniti per controllare le radiazioni, la temperatura, l'umidità e la densità dell'ossigeno all'interno della centrale e verificare se sia possibile far entrare gli operai nei reattori per riparare il sistema di raffreddamento il cui danneggiamento durante il terremoto ha provocato il gravissimo incidente.
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