Hanno sacrificato la loro salute per decontaminare la vasta area intorno al reattore esploso 25 anni fa. Ora il governo si è dimenticato di loro.
Il 26 aprile prossimo corre il 25 anniversario dell’incidente di Chernobyl, a seguito del quale una nube radioattiva attraversò i cieli dell’Europa. Ieri circa 2000 veterani di Chernobyl, che parteciparono alle operazioni di decontaminazione all’epoca del disastro nucleare, si sono riuniti a Kiev per protestare contro i tagli dei benefit e delle pensioni che hanno ricevuto come compensazione per l’esposizione alle radiazioni. I manifestanti hanno espresso la loro rabbia contro il governo che ha ridotto in modo drastico le loro pensioni, proprio ora che il costo della vita sta aumentando in modo esponenziale.
MEDICINE – Leonid Lytvynenko, 48 anni, ha detto che la sua pensione mensile è passata da 1.700 Hryvnia (148 Euro circa) a 1.200 Hryvnia (104 Euro) fin da gennaio, e ne spende più della metà per acquistare medicinali che fino all’anno scorso erano gratuiti. Non vuole parlare della sua malattia, dice soltanto che gli è venuta per via di Chernobyl. “Avevo solo 23 anni e sentivo di dover compiere il mio dovere. Ora sono un disabile e il mio paese mi ha buttato via.” Era uno dei seicentomila liquidatori mandati dall’Unione Sovietica alla centrale dopo l’esplosione per gestire il problema.
CRISI - Nel 1991 l’Urss aveva offerto un generoso pacchetto di benefici per quelli che possiamo chiamare i reduci di Chernobyl. Ma con il passare degli anni tali benefici sono stati via via ritirati. Il governo attuale, guidato dal Presidente Viktor Yanukovych dice di essere stato costretto a questi tagli progressivi per via della crisi finanziaria globale, che ha colpito duramente l’Ucraina.
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