I racconti di un commerciante italiano e un sacerdote residenti ad Abidjan. "Sparano cannonate". I sostenitori di Ouattara conquistano la sede della Tv di stato. Assediata la casa del presidente uscente che denuncia di essere vittima di un complotto internazionale "guidato da Usa e Francia"
di CARLO CIAVONIABIDJAN - "Sparano come pazzi. Anche col cannone. Tremano le pareti. Lo hanno fatto per tutta la notte. Sono chiuso in casa, non ho coraggio di affacciarmi alla finestra. Anche adesso, non accennano a fermarsi un attimo. Hanno attaccato la sede della televisione e stanno facendo la stessa cosa al palazzo presidenziale di Gbabo. Ma io resto chiuso in casa..." E' la testimonianza di Salvatore Zarlengo, un operatore commerciale italiano, da anni ad Abidjan per lavoro, che ha contattato Repubblica.it per dare la sua testimonianza diretta su quanto sta accadendo in Costa d'Avorio.
Un'altra testimonianza. "Sono arrivati stanotte, verso l'una e mezza. Le cannonate hanno fatto vibrare i palazzi. Ci siamo svegliati di soprassalto. Poi hanno continuato con le mitraglie". E' invece il racconto di padre Dario Dozio, provinciale della società Missioni Africane, alla MISNA 1. "Lo avevano annunciato e ci sono riusciti - prosegue il religioso- Pare che l'attacco sia partito dai quartieri di Cocody e Plateau, dove c'è la residenza di Gbagbo e il palazzo presidenziale. Il nostro quartiere (Abobo Doumè - Yopougon) è ancora nelle mani dei patrioti e di miliziani non bene identificati", aggiunge il missionario. "Tutt'intorno - continua padre Dozio- si vedono miliziani armati, ma che non sembrano appartenere nè all'uno nè all'altro schieramento".
Compattimenti furiosi. Sono notizie che non fanno che confermare tutte le altre in arrivo da diverse fonti di informazione. Tutte parlano di "furiosi combattimenti", tra i gruppi armati che fanno capo al presidente uscente, Laurent Gbagbo - accusato dal suo antagonista, Alassane Ouattara e dalla comunità internazionale di aver manipolato a suo favore l'esito delle elezioni del novembre scorso - e la fazione fedele a quello che viene invece indicato come il reale vincitore della competizione elettorale. Ouattara, appunto.
Nel mirino dei "Cecos". Gli scontri attualmente sono in corso a Cocody, quartiere residenziale nella parte nord di Abidjan, dove si trova la residenza ufficiale di Laurent Gbagbo: le forze fedeli al suo avversario, dopo aver conquistato anche la sede della televisione di Stato hanno lanciato l'assalto alla roccaforte di Gbagbo, difesa dalle unità di élite della Guardia Repubblicana e dei commando chiamati 'Cecos'. "La residenza di Gbagbo è sotto attacco", ha confermato Patrick Achi, portavoce del governo 'parallelo', nominato da Ouattara". Testimoni oculari hanno poi riferito che intorno al complesso "c'è un'intensa sparatoria, i punti di fuoco provengono da quattro o cinque direzioni diverse, e continua ad arrivare di continuo tanta gente armata".
Continua ...
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