Sarkozy incontrerà Berlusconi. Nell'incontro si discuterà anche di Libia e della scalata di Lactalis su Parmalat.
Roma, 26 apr. (TMNews) - Immigrazione, Libia, nucleare e gli acquisti francesi di aziende italiane. Saranno questi i temi caldi del vertice Italia-Francia che si terrà oggi a Roma. Il formato del tradizionale summit intergovernativo italo-francese di primavera è stato ridotto quest'anno a tre ministri, oltre ai capi di Stato e di governo: Esteri, Interni ed Economia. A fare gli onori di casa a villa Madama ci saranno quindi il premier Silvio Berlusconi, Franco Frattini, Roberto Maroni e Giulio Tremonti. La delegazione francese sarà composta dal presidente Nicolas Sarkozy, il primo ministro Francois Fillon, il capo della diplomazia Alain Juppé, il titolare degli Interni Claude Gueant e il ministro dell'Economia Christine Lagarde. Eliminati i "fronzoli" di memorandum d'intesa o accordi su questioni minori, si tratterà di un confronto più snello e diretto sui temi prioritari per entrambe le capitali. Prima dei faccia a faccia fra omologhi, e poi una sessione plenaria. Obiettivo: una lettera congiunta firmata da Sarkozy e Berlusconi alle istituzioni europee sul tema dell'immigrazione, in vista dell'importante Consiglio europeo del 24 giugno; e una dichiarazione congiunta dei due governi sui principi comuni che ispirano la politica estera in Libia e verso il Mediterraneo. Punto centrale del vertice è infatti l'immigrazione: sul flusso di migranti dal nord Africa andrà trovato un accordo definitivo sugli attraversamenti del confine italo-francese degli immigrati tunisini con i permessi temporanei, tenendo conto che dopo la £crisi di Ventimiglia£ le tensioni tra i due paesi si sono "molto stemperate" fanno notare dal Viminale. Oltre a ciò, andranno definiti i particolari del pattugliamento congiunto aereo-navale davanti le coste della Tunisia, previsto dall'intesa fra i ministri degli Interni Maroni e Gueant lo scorso 8 aprile a Milano ma ancora non operativo; infine bisognerà stabilire il ruolo dell'Italia nel programma di rimpatrio dei tunisini, cui scadrà il permesso mentre si trovano in territorio francese: la competenza è naturalmente di Parigi, ma Maroni si è impegnato a fornire in ambito Ue il sostegno di Roma.
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