La manifestazione a Roma, alla "Bocca della Verità", riunisce tutti i comitati che in questi giorni hanno lavorato per raggiungere il quorum e per far vincere i "Sì" ai quattro quesiti. Un patto generazionale che si vede anche fisicamente tra i manifestanti
di CARMINE SAVIANO ROMA - Dopo un a campagna elettorale giocata sul web, adesso si guardano negli occhi. Gruppi, comitati, associazioni, esponenti dei partiti. Tutti a Roma, in piazza della Bocca della Verità, per festeggiare insieme il raggiungimento del quorum alle consultazioni referendarie. Le cifre passano di bocca in bocca. “Siamo sopra il 55%, ci siamo riusciti. Abbiamo portato a votare quasi 30 milioni di italiani”. L'acqua, il nucleare, la giustizia. Temi su cui “abbiamo ripreso la parola per dire che i beni pubblici devono restare tali”. Un lavoro durato più di un anno. Fatto di micro iniziative in tutte le città italiane. E che oggi si conclude in una festa colorata e spontanea. Contro tutto e contro tutti. La gioia è diffusa, certo. Ma in tanti sottolineano le ultime, “insostenibili”, dichiarazioni di Silvio Berlusconi e del ministro Maroni. “Hanno giocato sporco, tentando fino all'ultimo istante di condizionare il voto”. Ma “gli italiani non si sono fatti ingannare”. Poi la felicità prende il sopravvento. Abbracci, slogan, sorrisi. I rappresentanti dei comitati stringono mani e rilasciano le prime dichiarazioni: “E' la vittoria della democrazia dal basso, dei cittadini contro una politica sorda e disinteressata ai problemi reali”.Continua ...
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