Molto accorata la lettera che il fotografo dei vip indirizza a colui che una volta era il suo mentore.
Lele Mora è in prigione per bancarotta fraudolenta: solo, ed abbandonato dagli amici. Compreso Fabrizio Corona, per lungo tempo sempre al fianco dell’impresario delle star; che però non rinnega di essersene allontanato, ma ci tiene comunque a dedicare una lettera appassionata all’ex amico e manager; lettera che sarà pubblicata domani su Corona Star’s, la rivista del compagno di Belen Rodriguez. Così scrive Corona.
Sono passati tanti anni da quel pomeriggio in cui mio padre tramite l’ex photoeditor di Chi, Alfredo Chiesa, mi prese appuntamento alle 4 del pomeriggio in viale Monza 9. Facevo il giornalista, scrivevo, ma soprattutto lavoravo presso la casa di produzione che mio padre aveva appena aperto. Producevamo un programma che si chiamava Olimpia su Telemontecarlo: fu la Rai ad acquisirla e, secondo le leggi bigotte e stupide dei rapporti di nepotismo e raccomandazioni vigenti in questa buffa azienda nazional-popolare, fui costretto a trovarmi un lavoro. Lele fu subito gentile con me, forse si innamorò a prima vista. In quel momento lui era il Divino, il Re Assoluto. Gestiva i più grandi: Simona Ventura, la Estrada, La Casalegno, la Ferilli, De Sica… Io, assistente provetto, lo accompagnavo a tutte le riunioni: Lele faceva i palinsesti Rai e Mediaset e spostava i suoi artisti come pedine da un’azienda all’altra, da una rete all’altra, mettendoli sempre nei posti e nei programmi più di spicco. Aveva ville stratosferiche in Sardegna, i suoi pranzi e le sue cene erano minimo da 30 persone e pagava sempre lui.
Continua ...
Nessun commento:
Posta un commento