ROMA - Nessuna suspence, il governo sapeva che avrebbe avuto i voti. E così alla Camera dei Deputati la fiducia che il governo ha posto sul dl per lo Sviluppo passa con 317 voti a favore, 293 no e 2 astenuti. Adesso verranno esaminati gli ordini del giorno e poi verso le 20 il voto finale.
Ma cosa è stato approvato? Ben poco, come contenuti. Una stretta alle azioni vessatorie di Equitalia per ottenere il recupero dei crediti; una stretta anche alla possibilità delle banche di applicare clausole e variazioni al momento della rinegoziazione dei mutui; il credito di imposta per gli investimenti al Sud, ma solo se l'Europa darà il suo ok a stanziare fondi propri. Inoltre restano le nome pro-evasori: i controlli fiscali in una azienda non possono durare più di 15 giorni e non possono essere replicati a distanza inferiore ai 6 mesi. Resta poco altro: non finanziate le misure per aiutare il sud (dovrà essere emanato un decreto del Ministero dell'Economia, se verranno trovate le risorse), cancellate le norme per la vendita delle spiagge (la Lega però intende riproporla nella legge Comunitaria), cancellata la tassa sui biglietti per la Tav, cancellata l'Agenzia che doveva regolare e controllare l'attività delle società private nel settore della distribuzione dell'acqua (il referendum si è effettuato, quell'inganno non serviva più).Continua ...
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