ROMA - Anche il Ministro delle Finanze Giulio Tremonti si è fatto prendere dalla smania di questo governo di mettere mano ad una riforma fiscale. L'ha annunciato alla Confartigianato, che sta facendo la sua assemblea in questi giorni. Non ha fissato un inizio, ma ha stabilito i paletti . Innanzitutto l'accorpamento tra di loro delle diverse voci di tassazione in cinque sole tipologie, accorpando i tributi minori a quelli maggiori. L'Irpef invece andrebbe modificata a solo tre aliquote, fatte in modo da mantenere l'invarianza di gettito, in maniera da non creare contraccolpi sui conti pubblici. Ma le aliquote devono essere più basse possibili, mentre bisogna ampliare la base imponibile, cioè il numero delle persone che pagano. Poi il contentino finale: "Però niente assegni di assestenza a chi ha il Suv", ha specificato il ministro. Peccato che chi prende l'assegno di assistenza e ha il Suv sta commettendo un reato penale e quindi ci pensa la magistratura a fargli sputare quello che ha illegalmente percepito.
Inoltre sono interessanti questi principi. Allargare la base imponibile significa far pagare più persone. E, visto che finora nelle varie finanziarie si è passati da un condono all'altro, appare evidente che questo vuol dire far pagare chi oggi non paga le tasse in quanto paga troppo poco. Inoltre, le aliquote "più basse possibile" e ridotte a tre favoriscono i grossi redditi, per i quali anche il taglio di un solo punto percentuale costituiscono grossi risparmi. Mentre, per mantenere intatto il gettito, è indispensabile che per ogni punto percentuale tagliato ai più ricchi, bisogna aumentare parecchio le tasse ai redditi medio-bassi per mantenere l'invarianza di gettito.
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