(AGI) - Milano, 14 giu. - In poco piu' di due ore, Ilda Boccassini 'liquida' le sedici eccezioni preliminari presentate dalla difesa Berlusconi nelle scorse udienze del processo Ruby ed entra anche nel merito delle accuse al premier, definendo "palese" la prostituzione delle ragazze ad Arcore. E, nell'esporre la tesi della Procura su cosa accadde nella notte tra il 27 e il 28 maggio del 2010 in via Fatebenefratelli quando Ruby venne affidata a Nicole Minetti, parla di "un accerchiamento militare" perche', in successione, si presentarono in Questura la consigliera regionale e poi la escort brasiliana Michelle Conceicao. Un'espressione che immediatamente rimanda alle parole pronunciate dallo stesso pm il 21 ottobre 2002 allorche', nel corso della requisitoria del processo Imi-Sir, defini' "controllo del territorio militare" quello esercitato da Cesare Previti in Cassazione. Il resto delle repliche e' dedicato dal pm a confutare punto per punto la 'raffica' di eccezioni del duo Piero Longo - Niccolo' Ghedini. Boccassini comincia col ribadire la competenza sia funzionale sia territoriale della Procura milanese: la prima perche' Berlusconi agi' in qualita' e non nella funzione di capo del Governo (no alla competenza del Tribunale dei Ministri), la seconda dal momento che "tutto comincia e si conclude a Milano" (no alla competenza di Monza indicata dalla difesa poiche' il funzionario Pietro Ostuni ricevette la chiamata del premier a Sesto San Giovanni). Ma e' nel difendersi dall'accusa di avere immolato le scelte investigative all'unico scopo di arrivare a Berlusconi che il pm usa parole molto dure contro i legali del premier.
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