Il ministro può contare su 49 deputati e ha la maggioranza anche al Senato. Flavio Tosi, sindaco di Verona, gongola: "Si torna alle origini, ora Umberto e Alfano indichino un nuovo premier"di RODOLFO SALA
MILANO - "Ritorno alle origini", gongola il maroniano di ferro Flavio Tosi, sindaco di Verona. È un modo per dire che all'indomani del voto su Papa, l'ala della Lega raccolta attorno al ministro dell'Interno si sta prendendo il partito.Richiamandosi direttamente agli umori di una base sfiancata dalla convivenza forzata con Berlusconi: "Ha commesso troppi errori - insiste Tosi - e noi siamo stati costretti a pagare dazio; adesso dovrebbe farsi da parte e a indicare il nuovo premier saranno Bossi e Alfano".
Insomma, nulla contro il Grande Capo ("grande gioco delle parti tra lui e Maroni", ancora Tosi), ma è difficile non pensare che l'iniziativa di "Bobo" nel caso Papa serva non solo a definire una strategia per l'immediato futuro, ma soprattutto a ridisegnare i rapporti di forza dentro al movimento. Con le truppe maroniane sempre più forti.
L'uomo del Viminale gode di un consenso fortissimo nel gruppo parlamentare della Camera. Su 59 deputati, 49 avevano firmato per sostituire il presidente Marco Reguzzoni (esponente di spicco degli iperbossiani del cerchio magico) con il bergamasco Giacomo Stucchi, molto vicino a Maroni. È andata male solo perché all'ultimo Bossi si è impuntato: salvo poi annunciare, qualche giorno che Stucchi a fine luglio sarà capogruppo.
Continua ...
http://www.repubblica.it/politica/2011/07/22/news/maroni_lega-19441518/
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