Verifiche anche sui bonifici di Angelucci a Verdini per pagare una villa. Il rapporto della Finanza: cambiali per salvare il quotidinao gratuito EPolis di Cagliari
di ANGELA MARIA ERBA e FRANCESCO VIVIANO ROMA - Bonifici milionari, cambiali, tesori che passano di mano in mano. E poi ancora, aperitivi e pranzi a Villa Certosa per prendere decisioni e disegnare percorsi politici. C'è ancora tutto un capitolo aperto nella storia finanziaria ed economica della P3. Scenari nuovi, finora rimasti nascosti nelle pieghe dei faldoni, sull'inchiesta della loggia segreta che vede indagati i parlamentari Denis Verdini e Marcello Dell'Utri, insieme al faccendiere sardo Flavio Carboni, all'ex consigliere comunale Arcangelo Martino e al giudice-geometra Pasquale Lombardi.Ora ulteriori accertamenti, potrebbero essere disposti dai magistrati di piazzale Clodio per fare luce su quei "prestiti infruttiferi", per quasi dieci milioni di euro, che Silvio Berlusconi fece tra il 2008 e il 2011 in favore di Dell'Utri. Lo dice un'informativa finanziaria delle Fiamme Gialle dello scorso maggio, che compare tra gli atti depositati nei fascicoli del procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e del pm Rodolfo Sabelli. Nello stesso mese venne notificato agli avvocati una richiesta di proroga delle indagini che adesso i magistrati romani starebbero valutando.
Ammonterebbe a un milione e mezzo di euro il primo generoso regalo che il premier concede a Dell'Utri il 22 maggio 2008 con un bonifico partito dalla filiale Mps di Segrate. Gli investigatori della Finanza annotano che il senatore Pdl "al momento della disposizione presentava una saldo negativo pari a 3.150.134 euro". Mentre gli altri due bonifici risalirebbero al febbraio e al marzo del 2011 (per complessivi 8 milioni) attraverso Banca Intesa.
Ma non è l'unica importante elargizione che spunta nelle carte della P3. Perché c'è anche un'operazione immobiliare di ventimila metri quadrati con parco, piscina e campo da tennis. Per comprare l'ex proprietà della famiglia Gucci a Firenze, Denis Verdini si indebita per quasi 8 milioni. E così interviene il re delle cliniche private, Antonio Angelucci, a estinguere il maximutuo con due cospicui bonifici. Nel mirino dei finanzieri sarebbero finite anche nove cambiali dal valore di circa 55mila euro girate su un conto di Dell'Utri. Soldi che sarebbero serviti per evitare un tracollo finanziario del quotidiano gratuito E Polis di Cagliari. Tutto denaro che si muove all'inizio del 2010, in un momento cruciale della politica locale, quando ancora devono essere prese molte delle decisioni più importanti sull'eolico in Sardegna.
Non mancano nemmeno aperitivi e pranzi a Villa Certosa. Quelli che nell'estate del 2007 ci furono tra Silvio Berlusconi e l'allora esponente della Margherita Ernesto Sica, per mettere a punto "la tattica, poi attuata nei mesi successivi" che prevedeva il passaggio del consigliere regionale della Campania dal partito, che stava per confluire nel Pd, a Forza Italia. A parlarne, nell'interrogatorio dello scorso novembre ai magistrati, è lo stesso Sica, finito sotto inchiesta per concorso nella diffamazione ai danni di Stefano Caldoro, candidato all'epoca alla carica di governatore della Campania. "Non essendo riuscito a ottenere la ricompensa che ritenevo giusta - ha spiegato - in quanto non fui candidato alle elezioni politiche del 2008, avevo deciso di proporre la mia candidatura come presidente della Regione Campania".
Sica ha poi smentito di aver espresso all'imprenditore Arcangelo Martino (indagato per la P3) "l'opinione che Berlusconi era in debito con me perché avevo convinto alcuni senatori a votare contro il Governo Prodi". Successivamente "fu Berlusconi in persona - ha concluso - a volermi comunicare che sarei stato nominato assessore regionale della giunta Caldoro, in attesa di ulteriori incarichi ancora più prestigiosi".
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