Roma, 6 agosto 2011 - Una bimba di 11 mesi, Michelle, è morta ieri notte in Sicilia all’ospedale palermitano di Partinico dopo l`aerosol che le era stato somministrato a seguito di una crisi respiratoria. I genitori hanno denunciato l`episodio ai carabinieri, la Procura ha aperto un`inchiesta, la Regione disporrà un’ispezione e anche la Commissione parlamentare d`inchiesta sugli errori e le cause dei disavanzi sanitari regionali vuole vederci chiaro.
Il presidente della Commissione, Leoluca Orlando, chiederà infatti una relazione al direttore generale dell’Asp di Palermo, Salvatore Cirignotta, per avere informazioni sul decesso della bambina.
“La Commissione d`inchiesta che presiedo, senza pregiudizio per le indagini in corso da parte della competente autorità giudiziaria, intende acquisire ogni dato utile a conoscere lo svolgimento dei fatti, sia in merito alle eventuali criticità organizzative riscontrate, che in ordine ad iniziative amministrative, sanzionatorie e/o cautelari assunte a fronte di eventuali responsabilità individuali”, spiega Orlando in una nota.
“Si tratta dell`ottavo neonato morto nell`arco di due anni nel nosocomio di Partinico. Un dato che, senza creare allarmismi, esige approfondimenti. Per questo - continua - aspettiamo una relazione recante ogni utile elemento di conoscenza sull`accaduto da parte del direttore dell`Asp di Palermo, che ha già inviato il proprio personale a Partinico per cercare di fare luce sul decesso”. La documentazione acquisita sarà valutata per eventuali, ulteriori adempimenti di competenza.
LA RABBIA DEL PADRE - “Chi ha sbagliato deve versare lacrime di sangue. Non c’erano medici in ospedale, soltanto due infermiere di turno”. A parlare, disperato, è Leonardo Augusta, 20 anni, il padre della piccola Michelle.
Ai microfoni della tv locale Tele Occidente, l’uomo ha raccontato che la figlia è stata “riempita di farmaci, neanche loro sapevano quello che facevano. Le hanno fatto una lastra che non serviva a niente. Hanno sbagliato tutto. Devono pagare, versare lacrime di sangue. Chiedo giustizia”.
“Neanche i medici sanno quello che è successo. Le hanno fatto tre aerosol in un’ora. Forse è stato il cortisone, non le hanno fatto nemmeno le prove allergiche. Hanno messo l’ossigeno quando mia figlia già era arrivata”, ha continuato.
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