ROMA - “Guidare il Paese è un fardello di cui personalmente mi libererei molto volentieri”, ma una crisi di governo oggi “sarebbe l’ultima cosa di cui ha bisogno l’Italia in questo momento”: Silvio Berlusconi, in un messaggio affidato al sito dei “Promotori della Libertà”, chiude la porta all’ipotesi di voto anticipato o di governo tecnico, sostiene che non ci sia alternativa alcuna al suo esecutivo, e ribadisce l’impegno a varare le riforme strutturali che servono al Paese. A giudizio del premier, quindi, “anche le elezioni anticipate non servirebbero a nulla”, e dunque “purtroppo per la sinistra, non c’è un’alternativa al nostro governo”. E questo, nonostante non sia solo la sinistra a chiedere che Berlusconi faccia un passo indietro: infatti oltre all’opposizione anche una fronda di parlamentari del Pdl, cha fa capo agli ex democristiani Claudio Scajola e Giuseppe Pisanu, sta spingendo affinchè il Cavaliere lasci. Poche parole quelle del premier, ma dirette, indirizzate all’Italia intera, poco prima di mettersi in volo per la Russia.
Perché è lì che il presidente del Consiglio, con in tasca le critiche sulla sua ultima uscita su “Forza Gnocca”, atterrerà a breve per festeggiare il compleanno del premier russo. Wladimir Putin compie 59 anni e li celebrerà in serata, nei pressi di San Pietroburgo, come usanza, in compagnia di buoni amici, come Silvio Berlusconi. Non è la prima volta che i due si ritrovano nella dacia di Putin sul lago Valdaj, dove lo stesso presidente russo accoglierà il premier italiano. Non si sa nulla per il momento sul tempo che Berlusconi trascorrerà a Valdaj, ma per i precedenti compleanni celebrati assieme, il presidente del Consiglio si era preso più di un giorno. Ma è anche noto che dura ormai da più di dieci anni il rapporto tra Silvio Berlusconi e l’amico Vladimir, tra nuotate nel mare della Sardegna e bevute di vodka con caviale a Mosca e San Pietroburgo. Tra i numerosi incontri, nell’ottobre 2009 si svolse il “vertice segreto”a San Pietroburgo: quello che doveva essere un viaggio informale divenne un bilaterale, con colloqui con amministratori locali, dirigenti di azienda, dossier delicati e persino una teleconferenza con il premier turco Erdogan sul progetto del gasdotto “South Stream”.
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