Roma, 5 ott. (Adnkronos) - Giulia Bongiorno si è dimessa da relatrice del Ddl sulle intercettazioni.La deputata Fli, come aveva annunciato in precedenza, ha dato le dimissioni dopo che in commissione Giustizia della Camera è passato l'emendamento del Pdl Costa-Contento che vieta la pubblicazione delle intercettazioni fino alla cosiddetta udienza filtro.Al posto della Bongiorno è stato eletto nuovo relatore del ddl intercettazioni, con i soli voti della maggioranza, Enrico Costa del Pdl. Protestano le opposizioni. Per il Pd si tratta di uno strappo grave e la dimostrazione che, da parte del centrodestra, non c'è alcuna intenzione di dialogare sul testo."Mi dimetto perché non mi riconosco più in questo testo e credo inaccettabile che prima si fa un accordo e poi siccome c'è questo schioccar di dita del presidente del Consiglio tutti voltano le spalle", ha detto la Bongiorno"Credo che Angelino Alfano - ha sottolineato poi la deputata rispondendo a una domanda dei giornalisti - sia politicamente intelligente e bravo. In questo caso avrebbe dovuto tenere il punto a prescindere da qualsiasi richiesta del premier, avrebbe potuto dire l'accordo l'ho fatto anch'io con la Bongiorno. Quello che non va nel Pdl è che da un lato si prospettano delle soluzioni, si arriva a degli accordi con loro, poi improvvisamente il premier dice qualche cosa, tutti si zittiscono e si stravolgono le cose. Ci vuole un minimo di spirito critico, bisognava soltanto spiegare perché si era raggiunto quell'accordo, io quello che non comprendo sono le giravolte improvvise"."Fino ad oggi non avevo dato le dimissioni - ha detto ancora la presidente della commissione Giustizia della Camera - ho voluto attendere l'ultimo secondo utile. Questa è una legge che preclude di dare la notizia per tantissimo tempo, quindi ci saranno una serie di notizie che possono essere rilevanti che non si potranno pubblicare". "Perdono un'occasione - prosegue rivolgendosi alla maggioranza - perché potevano ripristinare una situazione di equilibrio, evitare questi pezzettini di pubblicazione", invece "quando vieti troppo il divieto viene violato".Il Comitato dei nove della commissione Giustizia ha trovato un accordo sui blog 'salvati' dall'obbligo di rettifica e dal rischio di multe.
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