NEW YORK - Gli americani ormai scendono in piazza ovunque. Boston, Los Angeles, Chicago, Seattle, Denver hanno visto in questo fine settimana sfilare i giovani, e non solo, stufi di subire le conseguenze della crisi.
Seconod l’Irib, non è un caso che a New York il movimento di protesta si è dato come nome «Occupy Wall Street» (occupiamo Los Angeles) e dal 17 settembre scorso assediano la strada della finanza per antonomasia. Il movimento accusa le banche e i gruppi finanziari di essere gli unici veri responsabili della crisi che ha fatto perdere milioni di posti di lavoro negli Stati Uniti si sta diffondendo in altre città americane.
Oltre duemila persone l'altra notte si sono riunite a Lower Manhattan per quella che è stata la manifestazione più numerosa dall'inizio delle proteste.
I disordini sono cominciati quando i manifestanti hanno iniziato a marciare lungo le corsie destinate alle auto, abbandonando i marciapiedi laterali, bloccando così il traffico. La mobilitazione è finita con un corpo a corpo con la polizia sul Ponte di Brooklyn finita con piu` di 700 arresti. Al grido di «non ce ne staremo in silenzio e non ci faremo intimidire», il sito dei manifestanti aveva chiamato all'adunata per questa nuova iniziativa, a cui hanno partecipato studenti, insegnanti, organizzazioni sindacali, veterani, disoccupati, famiglie, gente comune che si dice stanca dello strapotere della finanza.
Così ieri manifestanti si sono riuniti anche ad Albuquerque, Boston e Los Angeles per esprimere solidarietà al movimento Occupy Wall Street. Le proteste minacciano di estendersi anche a Washington. «Chiediamo l'arresto di Ben Bernanke (il presidente della Federal Reserve ) per tutto il denaro dei cittadini usato per salvare le banche», ha detto un attivista.
Nessun commento:
Posta un commento