Milano, 3 ott. (Adnkronos/Ign) - I giudici milanesi del processo Ruby hanno bocciato la richiesta avanzata dai legali del premier di sospendere il dibattimento fino alla decisione della Consulta sul conflitto tra poteri dello Stato.Dopo cinque ore di camera di consiglio i giudici del Tribunale di Milano hanno ricordato, bocciando le richieste avanzate dalla difesa del premier, che le ipotesi di sospensione del processo, "sono tassativamente previsti dalla legge", e il Tribunale "è soggetto solo alla legge e non può operare al di fuori".Quanto alla questione di legittimità costituzionale sollevata in subordine dai legali di Berlusconi laddove non si prevede l'obbligatorietà della sospensione del procedimento, il Tribunale ha 'liquidato' la questione come "irrilevante" e "manifestamente infondata".Il processo è stato così aggiornato a sabato 22 ottobre. In quella data le parti discuteranno sui temi di prova presentati oggi ai giudici della quarta sezione penale del tribunale di Milano.Nel frattempo il gup di Milano Maria Grazia Domanico ha deciso il rinvio a giudizio per Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti, accusati di induzione e favoreggiamento della prostituzione nell'ambito del caso Ruby.Domanico ha nominato tre periti che avranno il compito di trascrivere le intercettazioni presenti nel fascicolo sul caso Ruby. Le trascrizioni inizieranno il 22 ottobre e i periti hanno a disposizione 60 giorni. Inoltre, nella richiesta di rinvio a giudizio, ha ammesso le dichiazioni di Imane Fadil, una delle 32 ragazze presenti nelle serate ad Arcore. Nella sua ordinanza il gup ha spiegato che il processo deve restare a Milano a differenza di quanto richiesto dalle difese degli imputati che chiedevano che il processo fosse trasferito a Messina, città in cui Fede avrebbe 'reclutato' Ruby durante un concorso di bellezza. Per il giudice a Messina ci sono solo ''atti prodomici''. A Messina c'è stato solo un contatto, ma il reato si è consumato a Milano. Il processo prenderà il via il 21 novembre prossimo.
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