Roma, 30 nov. - (Adnkronos) - Arrivano allo sportello le prime ripercussioni dei problemi di liquidità delle banche italiane. Secondo quanto emerge da un'indagine condotta dall'Adnkronos, nelle agenzie di diversi istituti di credito in tutto il territorio, si allungano i tempi per il ritiro del contante e diventano più complesse le istruttorie per la concessione dei mutui. Così come sempre più spesso hanno difficoltà le piccole imprese che chiedono finanziamenti. Nello stesso momento, si intensifica il pressing sui correntisti perché sottoscrivano obbligazioni della loro banca di fiducia.
Quasi sempre, quello che non può essere detto ufficialmente, ovvero che le banche preferiscono non impegnare la poca liquidità che hanno a disposizione, viene lasciato intendere con sufficiente chiarezza dagli operatori nelle agenzie.
- CONTANTI: in diverse banche medio piccole è stato portato a tre giorni il tempo di attesa per il prelievo di somme superiori ai 2500 euro. Tempi che si allungano di piu' fuori dalle grandi citta'. Anche nelle agenzie delle banche principali, comunque, si registra una maggiore resistenza rispetto alle richieste di prelievo. In alcuni casi servono anche 5 giorni per prelevare 10mila euro.
- BOND: una serie di clienti si lamenta per le pressioni ricevute dal proprio funzionario di banca. La richiesta piu' ricorrente e' quella di sottoscrivere obbligazioni emesse dalla stessa banca che le propone. La clientela retail diventa per gli istituti di credito un canale di approvvigionamento di liquidita' importante in una fase in cui e' praticamente fermo il mercato interbancario e in evidente difficolta' quello delle obbligazioni emesse dalle grandi societa'.
- TITOLI STATO: spesso i clienti piu' sollecitati dalle offerte delle banche sono quelli che possiedono titoli di Stato. Diversi i casi in cui, almeno fra le righe, viene utilizzato il pretesto della sicurezza dell'investimento per suggerire la strada dei bond bancari. I rendimenti dei titoli di Stato sono in questa fase molto allettanti e le banche sono costrette ad adeguare al rialzo i rendimenti delle proprie obbligazioni per renderle competitive.
- MUTUI: si allungano spesso i tempi di istruttoria delle pratiche. Cosi' come, in alcuni casi, si segnala anche una sorta di 'scoraggiamento' preventivo nella fase preliminare del rapporto con il cliente. L'effetto paradossale che viene registrato e' che gli istituti di credito in questa fase preferiscono rinunciare a un contratto di mutuo pur di limitare le conseguenze della raccolta carente.
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