Lorenzo Borgogni, braccio destro del presidente Finmeccanica, si è "autosospeso dall'incarico" di direttore centrale delle relazioni esterne "in attesa che sia fatta piena luce" su episodi riportati oggi sulla stampa. Il direttore centrale relazioni esterne, indagato nell’ambito dell’inchiesta Enav, “pur nella certezza di aver operato legalmente, nel maggior interesse e a tutela dell’immagine dell’Azienda e del suo Presidente, nonchè nel rispetto dell’operato della magistratura”, ha comunicato la propria decisione. A renderlo noto, un comunicato di Finmeccanica.
Secondo i verbali d'interrogatorio nelle indagini giudiziarie che toccano il gruppo, in particolare per gli appalti dell'Enav e altre vicende, l'11 gennaio 2011 Borgogni avrebbe detto ai magistrati della Procura di Roma di aver ricevuto pagamenti da diverse società che lavoravano con Finmeccanica, fino ad accumulare cinque milioni e 600mila euro. Nell'indagine relativa alla vendita della barca di Marco Milanese, ex consigliere di Giulio Tremonti al ministero dell'Economia, i pm avevano chiesto l'arresto di Borgogni, ma il gip di Roma ha respinto l'istanza. Nella nota della Finmeccanica che annuncia l'autosospensione, Borgogni dice che la decisione è stata presa "in riferimento alle notizie riportate dagli organi di stampa" e che questa scelta "pur nella certezza di aver operato legalmente", viene fatta "nel maggior interesse e a tutela dell'immagine dell'azienda e del suo presidente, nonché nel rispetto dell'operato della magistratura.
Non frequentazioni con esponenti politici, ma solo “sporadici contatti”. È quanto precisa l’ad dell’Enav, Guido Pugliesi, da ieri agli arresti domiciliari, per bocca del suo avvocato difensore Francesco Scacchi. “In riferimento alle informazioni di stampa circa presunte frequentazioni da parte dell’Amministratore delegato di Enav con esponenti politici quali i Ministri Matteoli, Tremonti e Brancher”, il legale di Pugliesi “smentisce categoricamente tali frequentazioni, essendo risultati gli sporadici contatti in questione, allorchè effettivamente intercorsi, intrattenuti per esclusive finalità istituzionali”. Anche Giulio Tremonti corre ai riparti, precisando che in “riferimento alle notizie apparse oggi sulla stampa relative all' 'inchiesta Enav mi dispiace deludere ma non sono mai stato il referente politico del dottor Pugliesi Guido, che ho la fortuna di non frequentare, nè dell'Enav”. L’inchiesta Enav, secondo Walter Veltroni, “non è il segno dell’inizio di una campagna contro i centristi” dell’Udc”, e rispondendo a Lucia Annunziata durate “In mezz’ora”, aggiunge che le indagini “sono solo il segno che la magistratura fa il suo dovere”. Le reazioni politiche intanto proseguono.“Gli sviluppi dell’inchiesta Enav sono molto preoccupanti e impongono misure urgenti per cancellare una volta per tutte il mercato delle poltrone dei consigli di amministrazione delle società pubbliche - dichiara Francesco Boccia, coordinatore delle commissioni Economiche del Gruppo del Pd alla Camera – Per questo il Partito Democratico ha depositato da tempo una proposta di legge che chiede l’azzeramento dei loro Cda”. Così invece Italia dei Valori: “I nuovi sviluppi dell'inchiesta Enav, con la rivelazione di nuove presunte tangenti sotto forme diverse a politici che spetterà alla magistratura accertare, impongono comunque da parte della politica una risposta pronta e non più rinviabile” sostiene Silvana Mura, deputata di Idv. “Da troppo tempo è all'esame del Parlamento una legge contro la corruzione che ora deve essere approvata al più presto - aggiunge - Troppi sono stati nel corso della legislatura i casi che hanno accostato ed in alcuni casi sovrapposto la politica a fenomeni di corruzione, dunque il nuovo clima che si è venuto a creare in questi giorni con la nascita di un governo tecnico deve costituire un'occasione da non perdere per il parlamento per approvare una legge con la quale la politica si doti di anticorpi nei confronti di un fenomeno, come quello della corruzione, che continua purtroppo a rimanere in grande salute e che è uno dei fattori che contribuisce a ridurre la crescita economica dell'Italia”.
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