giovedì 24 novembre 2011

Armi chimiche/ Iran respinge accuse di Washington: "farebbe meglio a guardarsi allo specchio"

Armi chimiche/ Iran respinge accuse di Washington:

di Alessandro Iacuelli

Il governo di Teheran ha smentito ieri le accuse, riportate dal Washington Post, sulla presunta fornitura di armi chimiche all'ex regime libico guidato da Muammar Gheddafi. "A proposito delle forniture d'armi al regime di Gheddafi, l'Occidente farebbe meglio a guardarsi allo specchio perché l'Iran ha sempre combattuto in prima linea contro le armi chimiche", ha spiegato il portavoce del ministero iraniano degli Affari esteri, Ramin Mehmanparast.

L'amministrazione americana ha deciso nelle scorse settimane di indagare sui legami tra Teheran e l'ex regime libico di Muammar Gheddafi, dopo il ritrovamento di centinaia di proiettili speciali usati per le armi chimiche. Stando a quanto riferito da fonti Usa e libiche al Washington Post, i proiettili, che Tripoli riempiva di gas mostarda, sono stati scoperti nelle ultime settimane in due siti nel centro della Libia. L'intelligence Usa ha quindi avviato un'indagine per capire chi li abbia forniti a Tripoli e diverse fonti hanno subito puntato il dito contro Teheran. "Siamo quasi certi" del fatto che i proiettili sono stati progettati e fabbricati in Iran per la Libia, ha detto un funzionario Usa.

Il Washington Post, a sua volta, cita funzionari statunitensi. I due siti sono ora sotto protezione e sotto la sorveglianza 24 ore al giorno dei drone, hanno assicurato fonti libiche ed americane citate dal quotidiano. La scoperta delle armi ha portato all’apertura di un’inchiesta, guidata dall’intelligence americana, per appurare in quale modo la Libia se le fosse procurate e secondo diverse fonti i primi sospetti sono caduti sull’Iran. "Siamo abbastanza certi di sapere" che i proietti sono stati progettati su misura e prodotti in Iran per la Libia, ha spiegato un alto funzionario americano citato dal quotidiano.

Un altro rappresentante dell’amministrazione Washington, che ha accesso ad informazioni riservate ha confermato che vi sono "gravi timori" sul fatto che sia stato l’Iran a fornire i proietti, sebbene alcuni anni fa. La rivelazione avviene poco tempo dopo che è stato divulgato il contenuto dell’ultimo rapporto dell’Aiea sull’Iran, contenente informazioni secondo cui Teheran avrebbe le capacità per dotarsi di un’arma nucleare, un’accusa che i funzionari iraniani hanno a lungo respinto. Se il sospetto sulle armi alla Libia di Gheddafi in provenienza dall'Iran venisse confermato le tensioni internazionali intorno a Teheran potrebbero ulteriormente rafforzarsi.

L’accusa è stata immediatamente respinta da Mohammed Javad Larijani, consigliere del leader supremo iraniano e fratello dell’ex negoziatore per le questioni nucleari: "Ritengo che tali commenti vengano confezionati dagli Stati Uniti per servire il loro progetto di Iranofobia nella regione e nel mondo intero", ha affermato. "Certamente si tratta di un’altra storia priva di fondamento destinata a demonizzare la Repubblica Islamica dell'Iran», ha aggiunto in una dichiarazione inviata per e-mail e citata dal quotidiano. L’esistenza dell’arsenale ritrovato dimostra una violazione dell’impegno assunto da Gheddafi nel 2004 con gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e le Nazioni Unite ad avviare la distruzione di tutte le armi chimiche in mano alla Libia.

Gas mostarda, dunque, impiegato per riempire i proiettili ritrovati, uno dei tanti nomi "coloriti" per indicare il gas più usato come arma chimica fin dalla prima guerra mondiale: l'Iprite. Chimicamente è il tioetere del cloroetano, è un vescicante d'estrema potenza, possedendo la spiccata tendenza a legarsi a molte e diverse molecole organiche costituenti l'organismo.

L'Iprite è liposolubile e penetra in profondità nella pelle, cosicché si aprono devastanti piaghe. Concentrazioni di 0,15 mg d'iprite per litro d'aria risultano letali in circa dieci minuti, concentrazioni minori producono le sopracitate gravi lesioni, dolorose e di difficile guarigione. La sua azione è lenta (da quattro ad otto ore) ed insidiosa, poiché non si avverte dolore al contatto. È estremamente penetrante ed agisce sulla pelle anche infiltrandosi attraverso gli abiti, il cuoio, la gomma e diversi tessuti anche impermeabili all'acqua.

Continua ...

http://italian.irib.ir/analisi/commenti/item/99673-armi-chimiche--iran-respinge-accuse-di-washington-farebbe-meglio-a-guardarsi-allo-specchio

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