ROMA - Hanno forme e stili di vita del tutto simili ai coetanei italiani, parlano romanesco, milanese, toscano, sono a tutti gli effetti parte integrante della nostra società, ma non hanno acquisito la cittadinanza italiana alla nascita perchè la legge italiana non lo prevede. Sono i minori nati nel nostro paese da genitori stranieri, un 'esercitò di ben 572.720 under 18. Rappresentano quasi il 60% dei circa 900 mila minori stranieri residenti nel Paese e, a conti fatti, il 7% dell'intera popolazione scolastica. Molti di loro non hanno mai conosciuto il paese di origine dei genitori. Per questi minori, ieri protagonisti dell'appello lanciato dal Presidente Napolitano affinché lo ius soli prenda il posto dello ius sanguinis, è evidente la divaricazione tra lo status giuridico e l'identità personale, costruita nell'acquisizione del patrimonio linguistico e culturale e nei legami sociali. Un'intera generazione che cresce e rischia dunque di restare straniera nel paese che sente come proprio, in cui è nata, si è formata, e nel quale intende restare per sempre; ovviamente scoprendosi straniera anche nei confronti della cultura e spesso della lingua del paese di appartenenza. Il minore nato in Italia da genitori stranieri risulta infatti straniero all'anagrafe, benché si tratti di bambini e bambine che nascono, crescono e vivono da italiani. La non cittadinanza porta con sé una serie di ostacoli quotidiani. Il minore nato in Italia da genitori stranieri è titolare di un permesso di soggiorno temporaneo che viene rinnovato dai famigliari. Il permesso di soggiorno, pur garantendogli tutti i diritti sociali (scuola, sanità, ecc.), tuttavia lo fa percepire sempre come temporaneo e precario rispetto ai suoi coetanei italiani.
IL SONDAGGIO - Due terzi degli italiani sono d’accordo con il dare la cittadinanza ai bambini di immigrati nati in Italia. Secondo un sondaggio di Sky, infatti, il 67% dei partecipanti che ha risposto alla domanda del giorno di Sky Tg24 è d'accordo con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per il quale sarebbe una follia negare la cittadinanza ai bambini nati in Italia da immigrati. Il restante 33% dei votanti non condivide, invece, quanto sostenuto dal Capo dello Stato. «La rilevazione - precisa Sky - non ha alcun valore statistico, in quanto aperta a tutti e non basata su di un campione elaborato scientificamente. Ha quindi l'unico scopo di dare la possibilità di esprimersi sui temi di attualità».
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