Negli ultimi 30 anni l'erario ha incassato 62,5 miliardi di euro, grazie ai condoni che sono stati messi in campo dai governi che si sono alternati alla guida del paese. In media, quindi, nelle casse dello Stato sono entrati 2,1 miliardi l'anno, con la punta massima raggiunta nel 2003 quando sono stati incassati 17,6 miliardi.
È quanto emerge dai dati dell'Istat, sulle imposte delle amministrazioni pubbliche negli anni 1980-2010.L’importo maggiore arriva dal condono tombale del governo Berlusconi, che nel biennio 2003-2004 ha fatto incassare 25,1 miliardi. Mentre dagli scudi fiscali sono arrivati 2,1 miliardi nel biennio 2003-2004 e 5,7 miliardi nel 2009-2010. Il condono edilizio ha garantito 4,6 miliardi, mentre dalle altre sanatorie è arrivato il resto. In particolare la regolarizzazione dei ritardati e omessi versamenti delle imposte ha portato 264 milioni di euro dal 1997 al 2002 mentre dalle sanatorie degli anni pregressi delle imposte dirette, indirette e dall'accertamento con adesione sono arrivati complessivamente 27 miliardi nel trentennio. Ben il 55,1% del gettito complessivo è arrivato negli ultimi 10 anni, in cui sono stati incassati 34,4 miliardi.
Il primo condono dall'inizio della serie storica è arrivato nel 1982 con il governo Spadolini, che l'anno successivo ha portato nelle casse dello Stato 3,3 miliardi di euro. Nel 1991 è stata la volta delcondono targato dal governo Andreotti, che nei due anni successivi ha garantito 9,4 miliardi di entrate. Nel 1995 ci ha pensato il governo Dini a mettere in campo una sanatoria, che ha portato 6,9 miliardi di gettito. Mentre gli ultimi due condoni, del governo Berlusconi, sono quelli del 2003 (condono tombale) e 2009 (scudo fiscale) che complessivamente hanno fatto incassare 33,1 miliardi.
Nessun commento:
Posta un commento