L'eurodeputata svedese Cecilia Wikstrom ha guidato una delegazione che ha visitato diversi centri d'accoglienza e Cie in Sicilia e a Lampedusa. "Nei bagni manca l'acqua e non ci sono porte, i dormitori sono affollatissimi". E sull'ambulatorio Emergency di Palermo: "Un esempio da trasmettere in tutta Europa"
Il modo in cui vengono trattati gli immigrati nei centri di accoglienza italiani è di nuovo sotto la lente dell'Ue. In particolare, stavolta, a finire sotto accusa è il Cara di Trapani, descritto in maniera drammatica da Cecilia Wikstrom, eurodeputata svedese e capo della delegazione che in due giorni ha visitato diversi centri d'accoglienza e Cie in Sicilia e a Lampedusa. Tra questi anche la missione Speranza e Carità di Biagio Conte (GUARDA IL VIDEO). "Manca l'acqua nei bagni, l'acqua nelle docce è fredda, non ci sono le porte nei bagni, i dormitori sono affollatissimi. In queste condizioni è davvero difficile tutelare la dignità umana", ha spiegato la Wikstrom. "Al Cara di Salinagrande - ha aggiunto l'europarlamentare - ci sono persone senza speranze, famiglie intere con bambini piccolissimi. E' importante prendere sul serio le loro esigenze". Sono complessivamente 233 i profughi richiedenti asilo al momento ospiti del Cara di Trapani in attesa dello status di rifugiati politici. "Insieme dobbiamo creare un regime comune per l'immigrazione - ha spiegato la Wikstrom - che sia decoroso".Continua ...
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