Il ministro dell'Ambiente si dimette da «Area Science Park»,
quello dell'istruzione lascia la presidenza del Cnr
MILANO - I loro doppi incarichi avevano suscitato vivaci polemiche e, soprattutto, erano in evidente distonia con il rispetto delle regole «costi quel che costi» che sembra essere la linea guida del governo tecnico. Così il ministro dell'Ambiente Corrado Clini e il collega dell'istruzione Francesco Profumo hanno deciso di affrontare il problema alla radice lasciando rispettivamente la presidenza di «Area Science Park» di Trieste e la presidenza del Cnr, il Consiglio nazionale delle ricerche.
Il ministro Corradoo Clini
CLINI - Il titolare dell'ambiente ha inviato una lettera al presidente del Consiglio Mario Monti, spiegando che «in questi giorni è stata sollevata una polemica pubblica sulla mia presunta incompatibilità». «Desidero informarti - aggiunge - che ho "congelato" la mia posizione-funzione di presidente dalla data del giuramento come ministro. Ritengo che la mia decisione di "autosospendermi" corrisponda a quanto richiesto dalla legge». Insomma, il ministro sente di avere già fatto tutto quel che doveva in termini di solzione del suo conflitto di interessi. «Tuttavia - aggiunge - le polemiche sollevate in sede politica e sulla stampa indicano che la questione non può essere affrontata in modo sereno e razionale». Da qui la decisione di dimettersi Il ministro conclude esprimendo «grande dispiacere» per le sue dimissioni.
Il ministro Francesco Profumo
PROFUMO - «Mi dimetto dalla carica di presidente del Consiglio nazionale delle ricerche per ottemperanza agli obblighi di legge, rispetto delle istituzioni e senso di responsabilità nei confronti del Governo e dello stesso Cnr, dal quale peraltro mi sono immediatamente autosospeso». È quanto afferma in una nota il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo. «Nel momento in cui il presidente del Consiglio incaricato, Mario Monti, mi ha onorato della designazione a ministro - ha aggiunto Profumo - avevo appena avviato in qualità di presidente del Cnr un complesso processo di modernizzazione organizzativa e gestionale dell'ente. Naturalmente la scelta di autosospendermi e non dimettermi immediatamente aveva la sola finalità di preservare la continuità di azione del Cnr, in una fase particolarmente delicata, evitando in quel momento uno stallo amministrativo che avrebbe rischiato di pregiudicare il processo avviato». Profumo ha ricordato come «da subito in qualità di ministro pro-tempore dell'Istruzione, Università e Ricerca, non mi sono più occupato del Cnr, avendo delegato i miei poteri al vicepresidente Maria Cristina Messa, e affidato l'esercizio dei poteri di vigilanza del ministero al sottosegretario Marco Rossi Doria». La decisione di Profumo di dimettersi da numero uno del Cnr segue una serie di polemiche venute da più parti politiche, a iniziare dall'ex ministro dell'Istruzione, il Pd Giuseppe Fioroni.
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